Concerto-flop, il Comune replica alla Rei con le carte

TERAMO – La battaglia delle cifre e la polemica tra Marina Rei e l’amministrazione comunale di Teramo non poteva non far registrare un’altra puntata. Il Comune replica all’artista rendendo noto il documento con cui lo stesso agente della cantante specifica a cosa vanno riferiti i 38mila e passa euro sborsati dal Comune per mettere su il concerto-flop. E in questa specifica, i 16mila euro iva compresa citati dall’assessore agli eventi Francesca Lucantoni, ricomprendono il cachet dell’artista, la sua band, il costo del procuratore e il buffet. E su questo aspetto che fa leva il Comune nella sua replica a Marina Rei che ieri aveva accusato l’assessore di aver riportato una somma non veritiera, che lei non avrebbe mai chiesto e mai ricevuto. Lo stesso assessore Lucantoni, con la nota ufficiale della tarda mattinata, ha risposto così: «Per il concerto che l’artista Marina Rei ha tenuto nella notte di Capodanno, il Comune di Teramo corrisponde alla società  organizzatrice, A.& W. Srl, la somma complessiva di 37.800 euro, all’interno della quale sono compresi i 16.000 euro richiesti dal procuratore della cantante. È chiaro che quest’ultima somma comprenda sia la quota di pertinenza del procuratore che quella diretta all’artista ed è altrettanto chiaro che al Comune non è dato sapere a quanto le due rispettive entità corrispondano. Si ribadisce che per le casse comunali la manifestazione non ha avuto alcun costo, visto che l’intera spesa è stata coperta da contributi di sponsor».Quanto alle richieste di spostare il concerto al chiuso, come la Rei ha sostenuto, a Lucantoni precisa: «Dalla società organizzatrice, e dalla stessa artista – si legge nella nota -, non sono pervenute nei giorni antecedenti il concerto richieste o suggerimenti ufficiali inerenti la proposta di effettuare lo spettacolo in un ambiente chiuso. A questo proposito, si aggiunge che nella giornata odierna è pervenuta al Comune una mail inviata da un rappresentante della società, la quale fa chiarezza dei fatti». Il procuratore della cantante, Salvatore Padula, in sintesi precisa sulle frasi della cantante, che la richiesta di spostare in un luogo chiuso era stata avanzata a lui da girare poi all’amministrazione ma che lui stesso, autonomamente, ha deciso di non farla arrivare al Comune. La Lucantoni chiude con la critica ai riferimenti politici della Rei nel suo post su Facebook: «Stigmatizziamo le inopportune dichiarazioni di natura politica nelle quali la stessa Marina Rei si è avventurata; considerato il contesto, il ruolo della cantante, la provenienza della stessa e le condizioni in cui si è proposto lo spettacolo, appare perlomeno azzardata la conclusione, che pone l’artista in un ambito nel quale la stessa non è chiamata ad interferire».